
<< Piove a catinelle >> risposero loro.
Il sole era alto nel cielo bambini ma non mi stupivo più di nulla.
Aspetta che mi ricordo; faccia triste, no, ho sbagliato. Sorrido e dico:
<< Che bello!>>
Poi mi chiesero se li volevo seguire e in processione andammo verso il castello mentre Pazzoniglio spariva di nuovo. Il maniero non svettava alto nel cielo ma era all’interno di un pozzo con delle scale buie.
Cominciammo a scendere e man mano i gradini si illuminavano così che quando arrivammo era tutto uno splendore. La sala, con in mezzo un trono intagliato nel cristallo. era d’oro e mi chiesero di sedermi, perché di lì a poco sarebbe iniziata la consegna dei doni alle persone più ricche del paese.
Dame e cavalieri, con preziose vesti e gioielli, ad uno ad uno dopo l’inchino, mi porgevano un cestino che avrei dovuto riempire di monete, direttamente da un sacco. Dopo di che, con un altro inchino, ringraziavano e andavano via.
<< Ma alle persone povere non diamo nulla? >> chiesi ad uno degli omini.
<< No, questo mondo è capovolto, dove il ricco diventa più ricco e il povero più povero. >>
<< Si, ma non mi piace questo mondo capovolto, anzi, se devo dirla tutta, mi fa anche arrabbiare. >>
Volevo parlare subito a Pazzoniglio, perché io Blu, bambina magica, avrei riportato la giustizia in quel paese; e avevo solo poche ore per poterlo fare.
<< Pazzoniglio, dove sei? >>
<< Eccomi qui cara, cosa è successo? Dimmi. >>
<< Ma ascolta, ti sembra giusto che in questo paese i ricchi siano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri? Beh, io non sono d’accordo e voglio fare qualcosa per questi poverelli, sei con me o no? >>
<< Anche a me questa regola mi sembra alquanto strana ma che ci puoi fare? >>
<< No, io mi oppongo e dico “No” e anche i bambini dicono “No”; vero bambini? >>
<< Beh, allora, se anche i bambini dicono “No” qualcosa si può fare: una piccola magia! >>
<< Si, bravo, una magia! Ma di che magia si tratta? >>
<< Ecco qui, tu ascolta bene e poi ripeti con me: se la regola vuoi cambiare e l’equilibrio riportare devi almeno tre persone coinvolgere nell’azione. Quale azione, dirai tu? Pensaci un po’ cara Blu, orsù. >>
<< Ripeto: se la regola vuoi cambiare e l’equilibrio riportare… >>
E come d’ incanto bambini, mi ritrovai, dove direte voi, con il naso appiccicato al vetro della casina della famigliola che avevo scorto appena entrata in paese.
La mamma piangeva e il papà non c’era; in fondo alla stanza vedevo i due bimbi dormire nei loro lettini. Allora mi feci coraggio e bussai con tutte le mie forze. La donnina aprì la porta e guardandomi con curiosità mi invitò a entrare.
<< Lei è la regina Blu, vero? Quale onore, ma entri, entri, cosa fa sulla porta. >>
La regina Blu? Mi faceva strano sentirlo ed entrai chiedendo permesso. La stanza era pulita, calda e modesta con un camino acceso e scoppiettante.
(Fine della seconda puntata)